17 settembre 2011

si amavano!

Lui, il terribile e sanguinario pirata comprendeva infine che un legame più forte dell'amicizia lo univa a lei, comprendeva infine che questo legame fino come la seta andava ogni dì ingrossando, comprendeva infine che ormai una corrente di reciproca simpatia si era stabilita fra i loro cuori e che infine si amavano!

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da Emilio Salgari, Le Tigri di Mompracem, 1900
(foto dal film Sabrina)

16 settembre 2011

pesci-cani?































Marianna dei conti Guillonk era nata sotto il bel cielo d'Italia da padre inglese e da madre napoletana. Perduti ancor fanciullina i genitori, ed erede di una cospicua sostanza, era stata raccolta da lord James suo zio, uno dei più intrepidi lupi di mare della flotta britannica, un vero marinaio d'antica schiatta, ruvido, quasi direi brutale, incapace di provare affezione per chicchessia e quindi incapace di provare affezione per l'orfana.
Questo lupo di mare, imbarazzato di trovarsi fra le braccia una nepote, e non fidandosi d'altra parte d'abbandonarla a mani straniere, per nulla disposto allora a piantar radici in terra, l'aveva per così dire rapita dalle spiaggie napoletane portandola seco sui mari. Per più di sei anni l'aveva abituata alla dura vita marinaresca, per più di sei anni l'avea menata a ramingar pel mondo da un porto all'altro, da un'isola a un'altra, da un continente a un altro, fino a che un bel dì, per un inesplicabil capriccio, si era fermato a Labuan dove aveva piantato casa.
Una volta collocata la fanciulla, datale per compagna una napoletana, l'aveva abbandonata completamente a sé stessa, affaccendandosi a cacciare da mane a sera nelle foreste dell'isola o a tentare spedizioni contro i pirati che si era giurato di sterminare.
Mai che il lupo avesse rivolto una dolce parola all'orfana, mai che avesse dimostrato per lei qualche affetto. Si contentava di non contrariare i gusti di lei, pur sempre tenendola in certo qual modo prigioniera fra quelle foreste, come fosse geloso che le fuggisse.
Marianna a tal modo era cresciuta come una specie di selvaggia fra quei boschi, segregata dal mondo civile, contraccambiando, nel fondo dell'anima, l'indifferenza del rozzo lupo di mare.
Si era rinchiusa in quel piccolo mondo cinto d'alberi e recinto di fiori che coltivava con passione, e benché avesse per lungo tempo rimpianto le pittoresche rive del Tirreno, aveva finito a poco a poco coll'abituarsi a quella vita austera, ma che non mancava di poesia, coltivandosi da sé, in una maniera tutta sua.
Amava circondarsi di fiori perché in certo qual modo le rammentavano quelli della sua patria, amava l'immensità perché sapeva trovarvi la poesia del suo paese, amava il mare perché le ricordava quello delle spiaggie napoletane, amava la musica perché le sembrava la voce dei suoi compatrioti. Era cresciuta coraggiosa ed energica quanto dolce e sensibile. Scorrazzava intrepida, quale Diana cacciatrice, le foreste, affrontando arditamente il cignale, sfidando la tigre stessa che ritiravasi dinanzi la canna dell'infallibile sua carabina, inseguendo leggera come un capriolo il babirussa. Attraversava da sola tutte le foreste, senza temere il selvaggio imboscato, pel solo scopo di spingersi fino al mare per vederlo calmo o irritato e gorgheggiare sulle sue rive al tramontar del sole, o per destare gli echi dei boschi col dolce suono della chitarra o della mandola, o per guizzare come una naiade nelle baie, per nulla impaurita della presenza dei pesci-cani.

presenza dei pesci-cani.


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da Emilio Salgari, Le Tigri di Mompracem, 1900
(immagine: elaborazione da foto di John French)

10 settembre 2011

sorpresa


- Milady!... - esclamò egli con istrana intonazione.
- Mio Dio che avete? - chiese ella sorpresa.
- Voi portate un altro nome, un nome ancora più bello di Marianna Guillonk.
- Quale? - chiesero ad un tempo la giovanetta e il lord.
- Sì... Voi siete la Perla di Labuan. Non potete essere che voi che portate un sì bel nome.  Il lord fece un gesto di sorpresa.
- Come sapete voi, che venite dalla Malacca, che mia nipote si chiama la Perla di Labuan?
- Non è possibile che questo nome datomi dagl'indigeni, sia giunto sino a quelle coste - disse lady Marianna arrossendo.
- No, non l'ho mai udito a Schaja, ma l'ho udito alle Romades. Mi si parlò di una fanciulla d'incomparabile fulgidezza - disse il pirata con slancio appassionato. - Di una fanciulla i cui biondi capelli erano più lucenti dell'oro, più fini dei fili di seta, più profumati dei più odorosi gelsomini del Borneo, i cui occhi erano più azzurri del cielo più puro, e più dolci dello sguardo più languido e la cui voce aveva la proprietà di affascinare e di toccare le corde degli animi più inaccessibili!... Sì, voi siete la Perla di Labuan! Non potete essere che voi che portate un tal nome.



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da Emilio Salgari, Le Tigri di Mompracem, 1900
(foto John French: Barbara Goalen in a Julian Rose dress, 1950)

09 settembre 2011

Egli premette ambe le mani sul cuore





















Egli premette ambe le mani sul cuore che batteva con insolita violenza, e stette lì, muto, anelante cogli occhi fissi su di un punto immaginario che pareva ingigantire, nel mezzo del quale vedeva un nome: Marianna!

D'improvviso udì risuonare dei passi nella stanza vicina. Sussultò e volse istintivamente gli occhi alla porta. Il cuore non batteva più, saltellava e bruciava come vulcano.
Entrò il lord che andò verso il letto col più amabile sorriso. Dietro a lui Sandokan scorse un'ombra, una fanciulla alla cui vista egli gettò un grido di ammirazione e di sorpresa.
Quella fanciulla che andava avvicinandosi a lui guardandolo con curiosità, sfiorando appena appena il tappeto, era la più bella e la più splendida che il pirata avesse mai visto. Era di media statura, di tinta bianca-rosea, con una testolina ammirabile, con occhioni azzurri come l'acqua del mare, una fronte d'incomparabile precisione sotto la quale spiccavano sopracciglia leggiadramente arcuate di un castagno chiaro, un nasino le cui nari mobili dovevano dilatarsi nella collera e nelle passioni e due labbra coralline, che sembravano mature ciliege. Lunghi capelli, sottili, profumati, ondulati, di un biondo lucente che parevano fili d'oro, scendevano in pittoresco disordine sul busticino scollacciato in mezzo al quale spiccavano bianche rose e spilloni dalla capocchia d'argento.
Nel vedere quella graziosa figura dalla taglia elegante, dal portamento superbo, il pirata si sentì scuotere fino al fondo dell'anima. Lui, il sanguinario avventuriere, la terribile Tigre della Malesia, che non avea mai provato emozioni che non fossero da belva, si sentì suo malgrado affascinato. Il suo cuore che poco prima batteva lo sentì ardere, abbruciare, parve che un improvviso fuoco gli scorresse per tutte le vene. Restò lì immobile, come istupidito, col volto stravolto senz'essere capace di staccare i suoi occhi dalla fanciulla.
 - Oh! - esclamò il lord sorpreso da quello strano cangiamento. - Che volto scomposto che avete: state forse male?
 - No!... No!... - esclamò vivamente il pirata scuotendosi.
 - Lasciatemi in tal caso presentarvi mia nipote, Lady Marianna Guillonk, una donna col cuore da fanciulla...
- Marianna Guillonk!... Marianna Guillonk!... - balbettò Sandokan.
 - E che, trovate strano il mio nome? - chiese la giovanetta con un incantevole sorriso.
 Sandokan udendo quella voce trasalì di nuovo. Non aveva mai udito una voce sì dolce risuonare ai suoi orecchi abituati alla terribile musica del cannone. Si credette in preda a un sogno.



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da Emilio Salgari, Le Tigri di Mompracem, 1900

07 settembre 2011

- Tigrotti, a Labuan! a Labuan!...




immagini in b/n da Lo sceicco bianco di Federico Fellini (1952)
immagini a colori Noraletterpress archive 


06 settembre 2011

- E che recarsi a Labuan sia la massima delle imprudenze?






























Sandokan. Ascoltami ora. 
- Ti ascolto.
- Sai che ho udito ancora parlare della Perla di Labuan
- Ah! - fe' il pirata scattando in piedi. 
- Ecco la seconda volta che questo nome mi giunge agli orecchi e che tocca stranamente una corda sconosciuta del mio cuore. Sai, Yanez, che questo nome mi colpisce singolarmente? 
- Sai almeno che cosa sia questa Perla di Labuan?
- No. Non so ancora se animale o donna. Ad ogni modo mi mette curiosità.
- In tal caso, ti dirò che è una donna.
- Una donna?... Non l'avrei mai sospettato.
- Sì, fratellino mio, una giovanetta dai capelli castani profumati, dalle carni lattee, dagli occhi incantevoli. Akamba, non so ancora in qual modo, la poté vedere una volta, e mi disse che per dimenticarla, gli occorrono fiumi di sangue, e almen cinquanta abbordaggi.
- Ah! - fe' il pirata con voce leggermente agitata. - Akamba ha detto questo?
- Sicuro. - Deve essere, questa Perla, una creatura celeste per toccare il cuore di quel selvaggio.
- È quello che penso pur io, Sandokan. Sai, che io darei il meglio del mio bottino della settimana scorsa per vederla? Sandokan non rispose. Solo le sue labbra si contrassero in istrana maniera, lasciando a nudo i denti, bianchi come l'avorio e accuminati come quelli di una tigre. 
- Vivaddio! - esclamò il Portoghese. - Te lo confesso sinceramente, Sandokan, che mi sento scottare dalla voglia di fare un giretto verso quella dannata isola. So, so bene che non sono che idee, ma...
- E perché non sono che idee? - chiese con tono beffardo Sandokan.
- Chi di noi, andrà a gettar l'âncora sulle coste di Labuan? Sono troppo pericolose oggi.
- Ah! - esclamò Sandokan. - Nol sai chi sarà l'audace, che spiccherà il volo per Labuan?
- In fede mia, nol saprei.
- Ebbene, fratello mio, quest'audace sarò io, la Tigre della Malesia!...
- Sandokan! - esclamò il Portoghese spaventato. - Tu ti vuoi perdere!
La fronte della Tigre s'annebbiò e lo sguardo si fece fosco. - Guarda, Sandokan - continuò Yanez. - Tu sei valoroso fra i valorosi, che fai mordere la polvere ai più valenti campioni di Borneo. Le tue braccia accerchiano potentemente questi mari che possono chiamarsi tuoi. Tu devii le palle dirette sul tuo petto e spunti le armi, ma la forza talvolta cede al numero, e potrebbe darsi che a Labuan incontrassi un nemico potente e forte quanto te e fors'anche più, che potrebbe accerchiarti, avvilupparti, soffocarti. Che ne dici, Sandokan?
Il pirata non disse verbo; solo la sua fronte s'ottenebrò ancor più e le labbra semi- aperte lasciarono sfuggire un rauco sospiro che sembrava un lontano ruggito.


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da Emilio Salgari, Le Tigri di Mompracem, 1900
(foto John French + wallpaper Cole&Son)
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