31 dicembre 2013

allorché la Principessa gli parlò

10.
La straniera, apprese, era la principessa Marusja Stanilovska Dagmar Natasa Ileana Romanovic, ed era venuta per assistere alle feste dell'incoronazione, col seguito dell'Ambasciatore moscovita (...). Si trovarono seduti l'uno di fronte all'altra, alla grande mensa che ospitava le persone di qualità. (...)
E mentre guardava la Principessa, lo spessore del sangue gli si scioglieva; il ghiaccio si tramutava in vino nelle vene; e udiva lo scrosciare delle acque, e il canto degli uccelli; la primavera invadeva il rigido paesaggio invernale; e la sua virilità si ridestava; sì che all'improvviso afferrò una spada, e caricò a fondo un nemico più degno che non il Polacco o il Moro; si tuffò nelle acque profonde; vide il fiore del pericolo annidato in un crepaccio; stese la mano a coglierlo - invero, stava snocciolando uno dei suoi più appassionati sonetti, allorché la Principessa gli parlò: "Vorreste aver la cortesia di porgermi il sale?".
Egli arrossì profondamente. 

Virginia Woolf, Orlando (1928)

foto in alto da 24.media.tumblr.com via pinterest; sotto stampa vintage da John Derian e foto di crescent moon.

30 dicembre 2013

di melone, pigna, ulivo, smeraldo e volpe tra la neve

9.
verso le sei di sera Orlando "vide uscire dal padiglione dell'Ambasciata moscovita una figura, la quale (...) lo riempì della più viva curiosità. La persona (...) era di media statura, di forme assai svelte e vestita di velluto colore dell'ostrica, guarnito di un pelo esotico a riflessi verdastri. ma quei particolari scomparivano di fronte alla straordinaria seduzione che l'intera persona irradiava. Le immagini, le metafore più ardite e stravaganti, si tessero nella sua mente. In meno di tre secondi, l'ebbe battezzata di melone, pigna, ulivo, smeraldo e volpe tra la neve; e non sapeva se l'avesse udita, gustata, veduta, o tutte e tre le cose alla volta. (...).
Ma il pattinatore si avvicinava. (...) In ultimo rallentando e disegnando con suprema grazia una riverenza dinanzi al Re (...). Orlando lo vedeva, l'aveva quasi a portata di mano - era una donna. Egli la contemplò; tremò; ebbe caldo; ebbe freddo; anelò di lanciarsi tra il soffio ardente dell'estate; di premere il piede su delle ghiande; di allacciare con le braccia tronchi di faggi e di querce. 

Virginia Woolf, Orlando (1928)





foto in alto: "A lady in the parade dress in Hyde Park. February 1808", da una stampa delle collezione del  Costume Institute del The Metropolitan Museum di New York; sotto: abito di Paul Poiret (immagine da Super Starling) e gatto nella neve via pinterest.

29 dicembre 2013

il Grande Gelo

8.
Il Re "diede dunque ordine che il fiume, gelato a una profondità di venti piedi e più per un tratto di sei o sette miglia nell'uno e nell'altro senso, venisse spazzato e ornato, sì da assumere l'aspetto di un parco o di un soggiorno di piacere, con pergole, labirinti, viali, padiglioni di ristoro, ecc.; il tutto a sue spese. Per se stesso e i suoi cortigiani, riservò un certo spazio, il quale fronteggiava i cancelli del Palazzo Reale; e questo spazio, separato dalla folla da un cordone di seta soltanto, non tardò a diventare il raduno della più brillante società d'Inghilterra. Là, i grandi dignitari barbuti e impellicciati sbrigavano gli affari di Stato sotto i tendaggi scarlatti della Pagoda Reale. capitani vi preparavano la sconfitta dei mori e la caduta del Gran Turco, sotto pergole imbandierate e impennacchiate di piume di struzzo. Ammiragli misuravano a larghi passi i sentieri, il cannocchiale alla mano, spazzando con grandi gesti l'orizzonte e narrando storie del passaggio di Nord Ovest e dell'Armata di Spagna. Amanti folleggiavano sui divani coperti di zibellino. Una pioggia di rose gelate inondava la Regina e le sue dame al loro passare. Palloni variopinti erano sospesi immobili nell'aria. Qua e là ardevano grandi falò di cedro e quercia, sui quali si gettava sale a profusione, cosicché le fiamme si tingevano di verde, di arancione e di porporino."

Virginia Woolf, Orlando (1928)


foto: in alto di wolf-teeth.tumblr.com;
sotto di scrapping turtle e di 
Lotta Agaton via pinterest.

28 dicembre 2013

i lunghi mesi d'inverno si avvicinavano

7.
"Intanto, i lunghi mesi d'inverno si avvicinavano. Nel parco, un bianco gelo costringeva gli alberi. Pigro scorreva il fiume. Un giorno - la neve gravava sulla terra, e le sale ammantate di cupi pannelli si riempivano di ombre e i cervi bramivano nel parco"

Virginia Woolf, Orlando (1928)
foto: ex libris personalizzato ideato su richiesta come dono speciale di Natale,
creazione Nora letterpress

27 dicembre 2013

il tripudio d'amore della sera

6.
"sostarono sospese le esigue foglie, si fermò il daino; si arrestarono le pallide nuvole d'estate; le membra gli si appesantirono sul suolo; e giacque così immoto che passo passo il daino s'appressò, le cornacchie roteando scesero sul suo capo, le rondini si tuffarono e volteggiarono, il sussurro delle libellule lo sfiorò, quasi tutta la fertilità e il tripudio d'amore della sera (...) tesserono la propria trama intorno al suo corpo."

Virginia Woolf, Orlando (1928)



foto in alto: Nora un po' triste: i suoi tre amici gatti vicini di casa hanno traslocato in questi giorni e non abitano più qui
sotto: foto vintage inglese anni sessanta collezione Nora letterpress con un ritratto di gatto che le somiglia molto!

26 dicembre 2013

qualsiasi cosa, insomma, purché solida

5.
"l'immagine seguendo l'immagine - era il dorso d'un gran destriero che cavalcava; o la tolda di una nave in preda alle onde; qualsiasi cosa, insomma, purché solida, poiché egli anelava a qualche cosa cui ormeggiare il suo fluttuante cuore; quel cuore che ogni sera in quella stagione, quando s'aggirava per le campagne, pareva ricolmo di aromatiche e languide sensazioni d'amore."

Virginia Woolf, Orlando (1928)
foto Nora nella borsa-nave di Natale


25 dicembre 2013

e la foresta; e il fagiano e il daino, e la volpe, il tasso, e la farfalla

4.
"Aveva camminato piuttosto velocemente, tra felci e biancospini, mettendo in fuga al suo passare daini e uccelli selvatici, su su fino a una radura coronata da una solitaria quercia. Il luogo era tanto alto, che ben diciannove contee inglesi si potevano contare nella piana, e nelle giornate chiare trenta, e financo quaranta, se il tempo era particolarmente bello. Qualche volta si discernevano le onde incessanti del Canale della Manica. E l'occhio spaziava sui fiumi solcati da barche che andavano a diporto; vedeva galeoni che veleggiavano verso il mare; (...)  e castelli sorgenti dalle praterie; (...) Per qualche minuto Orlando sostò a contare, a guardare, a riconoscere. (...) La landa era loro, e la foresta; e il fagiano e il daino, e la volpe, il tasso, e la farfalla."

Virginia Woolf, Orlando (1928)
foto vintage inglese collezione Nora letterpress

* BUON NATALE! *

immagine di Anna-grrrl

22 dicembre 2013

la natura ha le sue astuzie

3.
"Inoltre, la natura ha le sue astuzie. Basta che uno veda dalla finestra api e fiori, un cane che sbadiglia, il sole al tramonto, e (...) tosto lascerà cadere la penna, prenderà il suo mantello, uscirà a gran passi dalla stanza..."

Virginia Woolf, Orlando (1928)
foto vintage inglese collezione Nora letterpress

21 dicembre 2013

una peluria come di pesca

2.
"Una peluria come di pesca velava l'incarnato delle guance, sul labbro appena un poco più accentuata che sulle gote. Il labbro era breve, e leggermente rialzato su denti d'una squisita bianchezza di mandorla. Perfetta si tendeva la curva del naso, quale freccia in rapido e sicuro volo; brune erano le chiome, piccole le orecchie e aderenti al capo. Ma come terminare, ahimè, tanta enumerazione di giovanili beltà, senza rammemorare e fronte e occhi? (...) ecco che ci colpiscono i suoi occhi pari a viole inumidite, grandi come se l'acqua che le impregna ancora le dilatasse; e la fronte ricurva come superba cupola marmorea, tra i due medaglioni politi delle tempie. Ecco che appena il nostro occhio cade sugli occhi, e sulla fronte, l'estro poetico ci assale."

Virginia Woolf, Orlando (1928)
illustrazione di Camilla Engman

20 dicembre 2013

di rosso, di azzurro e di giallo come un'ala di farfalla


1.
"Certo, era il sole cadendo attraverso le maglie di quella gran cotta d'arme sulla vetrata, che striava d'oscurità la sala, chiazzava d'una scacchiera di pozze di luce giallognola il pavimento. Orlando spiccava ora sul giallo d'un leopardo araldico. E la mano che pose sulla maniglia della finestra per aprirla, subito si colorò
di rosso, di azzurro e di giallo come un'ala di farfalla."

Virginia Woolf, Orlando (1928)
nella traduzione di Alessandra Scalero

foto in alto: illustrazione di Nick White da thisisnickwhite.com
sotto: Nora ad "effetto acquerello"

15 dicembre 2013

Una tazza d'acqua e una rosa


foto:
in alto segnalibro Nora letterpress con immagine vintage di suonatrice di spinetta
sotto Una tazza d'acqua e una rosa (1630 circa; Londra, The National Gallery) di Francisco de Zurbaràn, in mostra a Palazzo dei Diamanti a Ferrara

13 dicembre 2013

11 dicembre 2013

foto:
in alto Audrey Hepburne da anettte.wordpress.com
sotto card Nora letterpress

10 dicembre 2013

foto:
in alto fotografia scattata dall'artista Felix Gonzalez-Torres, estate 1994 (da myartguides.com)
sotto cartoncino segnaposto di Nora letterpress

08 dicembre 2013

masculin nilucsam



video-annuncio della mostra "Masculin / Masculin: L'homme nu dans l'arte de 1800 à nos jours" che si tiene al Museo d'Orsay (Parigi)
direzione artistica e musica di Lorenzo Papace (foto da lorenzopapace.fr)

07 dicembre 2013

letterpress printing





in alto card personalizzata Nora letterpress
sotto Drawing by numbers (1988) di Peter Greenaway

06 dicembre 2013

Se busso la lepre che m'apre mi copre di baci la punta del naso, mi dice: mi piaci

Se busso la lepre che m'apre
mi copre di baci la punta del naso
mi dice: "Mi piaci per puro caso".

Toti Scialoja, Amato topino caro (1971)

foto:
in alto Audrey Hepburne da listal.com
sotto card personalizzata in cartoncino 400 gr 100% cotone stampato da Nora letterpress

05 dicembre 2013

rue de Chat Noir


Uno due tre quattro
passa un gatto quatto quatto.
Quattro tre due uno
era un gatto di nessuno.

Toti Scialoja, Amato topino caro (1971)


buste da lettera personalizzate su carta velina azzurrina vintage Nora letterpress
foto in alto: il locale Le Chat Noir a Montmartre a Parigi (da bonjourparis.com)

04 dicembre 2013

Un orso è un orso

Un orso è un orso,
non c'è soccorso;
da lui son corso
gli ho offerto un torso
mi ha dato un morso.
Un orso è un orso,
non c'è soccorso,
non ha rimorso.

poesia del famoso pittore TOTI SCIALOJA
dalla raccolta Amato topino caro (1971)


cartoncini e biglietti di AUGURI per le feste
stampa Nora letterpress con incisione vintage inglese

03 dicembre 2013

01 dicembre 2013

«Vetri soffiati muranesi Venini & C.» ancora

... perche Napoleone Martinuzzi era il designer vetrario preferito di Gabriele D'Annunzio, che lo chiamava Napò. 

foto dalla mostra "Napoleone Martinuzzi. Venini 1925-1931"
organizzata da Le Stanze del Vetro all'isola di San Giorgio (Venezia)
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