29 dicembre 2013

il Grande Gelo

8.
Il Re "diede dunque ordine che il fiume, gelato a una profondità di venti piedi e più per un tratto di sei o sette miglia nell'uno e nell'altro senso, venisse spazzato e ornato, sì da assumere l'aspetto di un parco o di un soggiorno di piacere, con pergole, labirinti, viali, padiglioni di ristoro, ecc.; il tutto a sue spese. Per se stesso e i suoi cortigiani, riservò un certo spazio, il quale fronteggiava i cancelli del Palazzo Reale; e questo spazio, separato dalla folla da un cordone di seta soltanto, non tardò a diventare il raduno della più brillante società d'Inghilterra. Là, i grandi dignitari barbuti e impellicciati sbrigavano gli affari di Stato sotto i tendaggi scarlatti della Pagoda Reale. capitani vi preparavano la sconfitta dei mori e la caduta del Gran Turco, sotto pergole imbandierate e impennacchiate di piume di struzzo. Ammiragli misuravano a larghi passi i sentieri, il cannocchiale alla mano, spazzando con grandi gesti l'orizzonte e narrando storie del passaggio di Nord Ovest e dell'Armata di Spagna. Amanti folleggiavano sui divani coperti di zibellino. Una pioggia di rose gelate inondava la Regina e le sue dame al loro passare. Palloni variopinti erano sospesi immobili nell'aria. Qua e là ardevano grandi falò di cedro e quercia, sui quali si gettava sale a profusione, cosicché le fiamme si tingevano di verde, di arancione e di porporino."

Virginia Woolf, Orlando (1928)


foto: in alto di wolf-teeth.tumblr.com;
sotto di scrapping turtle e di 
Lotta Agaton via pinterest.
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