- Sì! Sì! - esclamò con voce soffocata la
giovanetta, che sentì allora di amarlo più che mai.
- Ah! tu confessi adunque che io non
sono un assassino, che io non sono un miserabile. Tu confessi adunque che la
Tigre della Malesia è degna d'amarti? Dimmi colle tue labbra divine che tu mi
ami e io, la terribile Tigre, divento tuo schiavo!
- Sì, Sandokan. Ti amo! Ti amo e più oggi
che ieri!
Il pirata l'attirò a sé e la circondò
colle braccia tremanti. Un lampo di sconfinata gioia illuminava il suo truce
volto, e le labbra, quelle labbra da tigre che avevano bevuto sangue umano, si
apersero ad un sorriso di indefinibile felicità.
- Mia, tu sarai mia adunque! - esclamò egli
con voce appassionata, ardente, accarezzevole. - Tu sarai della Tigre della
Malesia, del pirata! Parla ora, Marianna, parla che io sono tutto tuo. Vorrai
essere regina? Non avrai che a parlare e io diverrò tanto forte da farmi re per
darti una corona e un regno. Vorrai essere ricca, la più ricca
del mondo? Non avrai che da aprire le labbra e io andrò a saccheggiare l'India
per coprirti di diamanti, di oro e di perle. Vuoi, perché abbi ad amarmi senza
paura, che io mi faccia Inglese? Io, che odio tremendamente i tuoi compatrioti,
mi farò Inglese. Vuoi che io abbandoni la mia sinistra carriera e il pirata
scompaia dal mondo? Andrò a incendiare i miei prahos perché non abbiano più a
corseggiare; andrò a inchiodare i miei cannoni perché non abbiano più a
ruggire; andrò a struggere il mio covo sulla mia amata Mompracem e tradirò i miei compagni, il mio
stesso fratello Yanez e il pirata, la Tigre si eclisserà, morrà. Dimmi ciò che
vuoi, chiedimi l'impossibile e io lo farò. Per te, mi sentirei capace di
sollevare l'intero mondo e di precipitarlo attraverso gli spazi del cielo!...
La giovanetta si chinò verso di lui
sorridendo, cingendo con le bianche manine la sua testa.
- No, Sandokan - diss'ella commossa. - No,
mia valorosa Tigre. Non ti chiedo che di amarti e di concedermi un lembo di terra
lontana da questi luoghi
che per entrambi sono irti di pericoli, un lembo di terra dove possiamo amarci senza paure.
*
da Emilio Salgari, Le Tigri di Mompracem, 1900(foto Irene Bayer: Herbert Bayer e Xanti Schawinsky su una spiaggia della Francia meridionale 1928 ca)