10.
La straniera, apprese, era la principessa Marusja Stanilovska Dagmar Natasa Ileana Romanovic, ed era venuta per assistere alle feste dell'incoronazione, col seguito dell'Ambasciatore moscovita (...). Si trovarono seduti l'uno di fronte all'altra, alla grande mensa che ospitava le persone di qualità. (...)
E mentre guardava la Principessa, lo spessore del sangue gli si scioglieva; il ghiaccio si tramutava in vino nelle vene; e udiva lo scrosciare delle acque, e il canto degli uccelli; la primavera invadeva il rigido paesaggio invernale; e la sua virilità si ridestava; sì che all'improvviso afferrò una spada, e caricò a fondo un nemico più degno che non il Polacco o il Moro; si tuffò nelle acque profonde; vide il fiore del pericolo annidato in un crepaccio; stese la mano a coglierlo - invero, stava snocciolando uno dei suoi più appassionati sonetti, allorché la Principessa gli parlò: "Vorreste aver la cortesia di porgermi il sale?".
Egli arrossì profondamente.
Virginia Woolf, Orlando (1928)
foto in alto da 24.media.tumblr.com via pinterest; sotto stampa vintage da John Derian e foto di crescent moon.