Egli premette ambe le mani sul cuore che batteva con insolita violenza, e stette lì, muto, anelante cogli occhi fissi su di un punto immaginario che pareva ingigantire, nel mezzo del quale vedeva un nome: Marianna!
D'improvviso udì risuonare dei passi nella stanza vicina. Sussultò e volse istintivamente gli occhi alla porta. Il cuore non batteva più, saltellava e bruciava come vulcano.
Entrò il lord che andò verso il letto col più amabile sorriso.
Dietro a lui Sandokan scorse un'ombra, una fanciulla alla cui vista egli gettò
un grido di ammirazione e di sorpresa.
Quella fanciulla che andava avvicinandosi a lui guardandolo con
curiosità, sfiorando appena appena il tappeto, era la più bella e la più
splendida che il pirata avesse mai visto. Era di media statura, di tinta
bianca-rosea, con una testolina ammirabile, con occhioni azzurri come l'acqua
del mare, una fronte d'incomparabile precisione sotto la quale spiccavano
sopracciglia leggiadramente arcuate di un castagno chiaro, un nasino le cui
nari mobili dovevano dilatarsi nella collera e nelle passioni e due labbra
coralline, che sembravano mature ciliege. Lunghi capelli, sottili, profumati,
ondulati, di un biondo lucente che parevano fili d'oro, scendevano in
pittoresco disordine sul busticino scollacciato in mezzo al quale spiccavano
bianche rose e spilloni dalla capocchia d'argento.
Nel vedere quella graziosa figura dalla taglia elegante, dal
portamento superbo, il pirata si sentì scuotere fino al fondo dell'anima. Lui,
il sanguinario avventuriere, la terribile Tigre della Malesia, che non avea mai
provato emozioni che non fossero da belva, si sentì suo malgrado affascinato.
Il suo cuore che poco prima batteva lo sentì ardere, abbruciare, parve che un
improvviso fuoco gli scorresse per tutte le vene. Restò lì immobile, come
istupidito, col volto stravolto senz'essere capace di staccare i suoi occhi
dalla fanciulla.
- Oh! - esclamò il lord sorpreso da quello strano cangiamento.
- Che volto scomposto che avete: state forse male?
- No!... No!... - esclamò vivamente il pirata scuotendosi.
- Lasciatemi in tal caso presentarvi mia nipote, Lady Marianna
Guillonk, una donna col cuore da fanciulla...
- Marianna Guillonk!... Marianna Guillonk!... - balbettò Sandokan.
- E che, trovate strano il mio nome? - chiese la giovanetta
con un incantevole sorriso.
Sandokan udendo quella voce trasalì di nuovo. Non aveva mai
udito una voce sì dolce risuonare ai suoi orecchi abituati alla terribile musica
del cannone. Si credette in preda a un sogno.
*
da Emilio Salgari, Le Tigri di Mompracem, 1900