In primis, attenzione a non confondere la definizione stampa "tipografica" con tipografia, ovvero con la denominazione con cui nel comune modo di parlare si definisce una ditta che stampa con i macchinari odierni, anche i più sofisticati e su carte con effetti vari, qualsiasi genere di prodotto stampato, dal volantino alla rivista, dal catalogo di mostre ai normali biglietti da visita... quella è stampa offset! non stampa tipografica!
La stampa offset può produrre centinaia di migliaia di copie, in tutti i colori che si desiderano, con un costo legato al mercato del settore ma sempre assolutamente meno impegnativo del letterpress, poichè il letterpress è un procedimento elitario e speciale, in quanto anacronistico, fatto mano artigianalmente in tutti i suoi passaggi, è un procedimento che richiede tempo, cura, macchinari obsoleti che vengono ripristinati e restaurati con molte spese (grazie a specialisti che sono sempre più rari), necessita di tempo e studio, ma ogni realizzazione reca con sè con pezzetto di storia rara.
La stampa offset può produrre centinaia di migliaia di copie, in tutti i colori che si desiderano, con un costo legato al mercato del settore ma sempre assolutamente meno impegnativo del letterpress, poichè il letterpress è un procedimento elitario e speciale, in quanto anacronistico, fatto mano artigianalmente in tutti i suoi passaggi, è un procedimento che richiede tempo, cura, macchinari obsoleti che vengono ripristinati e restaurati con molte spese (grazie a specialisti che sono sempre più rari), necessita di tempo e studio, ma ogni realizzazione reca con sè con pezzetto di storia rara.
La stampa tipografica detta anche rilievografica (perchè al tatto si sente l'effetto "di rilievo" dove i caratteri mobili sono stati impressi sulla carta) o letterpress impiega lo stesso principio della tecnica della xilografia (ovvero la grafica d'arte realizzata a partire da una incisione su legno).
Tutte le parti in rilievo vengono inchiostrate e impresse sulla carta: si effettua perciò una stampa diretta.
Oltre ai caratteri mobili si possono impiegare fregi e clichés (ovvero impianti per la stampa, in forma di lastre) per la riproduzione di immagini, foto e disegni.