L'ordine di mettersi in mare venne, di conseguenza, subito dato. I pirati, che da tanto tempo agognavano questa spedizione su Labuan per dissetarsi, e trarne tremenda vendetta, al comando della Tigre si precipitarono come un sol uomo verso i prahos, agitando furiosamente scimitarre e scuri.
- Vendetta! Sangue! Sangue! Abbiamo sete Tigre! moriamo dalla sete! - erano le sole grida che si udivano uscire da quella folla frenetica entusiasmata.
Sandokan dovette usare tutta la sua autorità per impedire che s'imbarcassero tutti; egli ne scelse venticinque dei più risoluti, e dei più forti, anime perdute, vere tigri che non avrebbero esitato un solo istante a gettarsi anche su di un reggimento intero.
Uno dei più grandi e dei più solidi prahos, coi madieri rivestiti di lamine di ferro, armato di quattro cannoni da dodici e zeppo d'armi, fu subito messo a disposizione dell'audace banda.
Un momento prima di partire, mentre che l'equipaggio stava imbarcando una mezza dozzina di spingarde di grosso calibro, Sandokan chiamò attorno a sé tutti i pirati della costa e mostrando loro il Malese Gira Batoë:
- Ecco un uomo che ha la fortuna di essere coraggioso come una vera tigre.