- Ma non vedi, Yanez, che il tempo vola e che lei forse corre pericolo? Se noi avessimo a giungere troppo tardi per strapparla dalle mani dei due miserabili, che farò mai io? Se tu sei debole io sarò forte e ti porterò fra le mie braccia: vieni adunque. La terra mi brucia i piedi, io tremo tutto all'idea che sono a Labuan e che lei è là. Andiamo a salvarla, mi sembra che corra un pericolo cento volte maggiore di quello che l'Inglese mi ha detto, mi sembra di udire le sue grida che chiamano soccorso, mi pare di vedere tendere le sue braccia verso di me!...
- Non aver fretta Sandokan, non ci fuggirà. Tu mi hai detto che ti ama e che quantunque debole sa nei momenti supremi spiegare una energia sovrumana; sono sicuro che essa non si lascierà vincere né rapire prima dei dieci giorni, i suoi rapitori non ardiranno usare violenze di sorta contro di lei. Sono giacche rosse, lo sappiamo, ma non mancano di cavalleria. Cederanno di fronte a una giovanetta. E poi, pensi tu di gettarti storditamente nelle loro unghie per farti prendere e ammazzare? La spedizione se ne andrà in fumo, tu sarai appiccato e io assieme a te, e lei morrà di dolore se ti ama tanto, come mi hai detto e come ha confessato il caporale che presi a quella vaporiera. Aspettiamo: la Tigre è spesso paziente.
- Ma se tu sapessi ciò che io provo trovandomi su questa terra! - esclamò Sandokan con voce rauca.
- Lo so, tu sei ammalato e gravemente, ma non commettiamo imprudenze che possono riuscire fatali tanto a te che a lei. Vedi, fratello mio, io sono bianco e la so lunga più di un selvaggio della Malesia in fatto di amori. Fa tempesta, un magnifico tempo per togliere ogni idea di prendere il largo anche a un lupo di mare. Piove, un magnifico mezzo per cavar la voglia a un galante di far viaggiare la giovanetta. Nulla di meglio adunque che aspettare come aspettano essi. Forse il caporale ha esagerato, forse la villa è guardata da qualche compagnia di giacche rosse. Vorresti tu assalire la villa per farti ammazzare con qualche moschettata?
- Ma credi tu, Yanez, che io abbia paura di un pugno di giacche rosse? Sono la Tigre, e oggi sono tanto forte da che la passione ingigantisce, che sfiderei Labuan da me solo.