Sandokan, guadagnata la foresta col compagno, fresco come avesse sbarcato con tempo calmo, più forte che mai perché si sentiva sul terreno ove viveva pur lei, felice di aver guadagnata quella costa tanto contrastata, non aveva ancor respirato che già parlava di mettersi in cammino non ostante la pioggia che cadeva a catinelle.
Non conosceva, né poteva conoscere il luogo ove era approdato ma non se ne impensieriva. Egli raccolse il fucile coll'evidente intenzione di scendere al sud fino a trovare il fiumicello e di là portarsi alla villa e cercar di agire subito quantunque mancasse l'appoggio dei suoi uomini.
- Andiamo, Yanez - diss'egli, volgendosi verso il compagno che si era tranquillamente sdraiato fra le erbe sotto un arecche, le cui foglie servivano a meraviglia d'ombrello. - Ho il fuoco nelle vene, l'impazienza e la gelosia mi rodono. Perdere un sol minuto che forse è prezioso mi sembra un delitto. Non vedi, non te ne accorgi che noi siamo a Labuan, sulla terra dove brilla la mia stella?