disse il Portoghese con voce grave nel momento che un nuovo lampo seguito da un formidabile scroscio illuminava la villa e la sentinella - Se tu commetti imprudenze, desterai l'allarmi, ci prenderanno a moschettate, saremo respinti malgrado il nostro valore, il domani tutto sarà perduto: tu mi comprendi. Ritiriamoci senza far rumore e domani agiremo. Sai tu il luogo che frequenta quando esce nel parco?
- Ti comprendo, Yanez - rispose Sandokan che tornava in sé. - Frequenta il chiosco chinese.
- Bene, andiamo a cercarlo, è d'uopo che essa sappia che noi siamo qui.
Il pirata lo capì. Egli quantunque provasse tutte le pene dell'inferno nell'allontanarsi da quel luogo, lo condusse al chiosco chinese, in quel medesimo luogo dove le aveva confessato per la prima volta il suo nome e dove lui le aveva giurato amore.
Vi entrarono. Era deserto: ma per quanto fosse oscuro, Sandokan vide la mandola della giovanetta al di sopra del tavolino intarsiato d'ebano e di avorio. Egli l'additò al Portoghese e l'accostò alle labbra.
- Povera Marianna! - esclamò egli con voce che aveva dello strazio.
- È questo il luogo che suol frequentare, non è vero Sandokan?
- Sì, questo il luogo ove viene a respirare il profumo dei suoi fiori, questo il luogo ove viene a cantare le sue dolci canzoni e il luogo dove lei mi giurò eterno amore!...
- Bene, lacera un foglio di carta dal tuo libro. Fa oscuro, ma i tuoi occhi vedono ancora: scrivi ciò che ti dirò. Il pirata obbedì come un fanciullo e scrisse: - Siamo noi. Domani, a notte, procura una fune. Alle dodici lasciala calare, io sarò da te. Non aver paura di nulla. Veglio. «LA TIGRE DELLA MALESIA».
Il Portoghese lasciò cadere la carta nell'interno della mandola, ma in maniera da potersi scorgere, mentre Sandokan strappati alcuni fiori ve li gettava sopra. I due pirati si guardarono in volto al chiaror dei lampi; l'uno calmo l'altro febbricitante.
- Andiamo, Sandokan - disse il Portoghese, rompendo l'incanto.
- Andiamo, Yanez - ripeté Sandokan con voce soffocata e uscirono a rapidi passi. Cinque minuti dopo varcavano le palizzate e si cacciavano sotto le foreste.