Si mise a filare direttamente a Labuan che doveva essere vicina, malgrado l'infuriare delle onde che lo assalivano con novella furia sul tribordo senza voler cedere di una linea, sferzando l'acqua che spumeggiava, fra rollii maledetti che potevano diventare funesti, talora avventato sulle creste, talora precipitato negli abissi mobili.
Avanzò così per mezz'ora, col pericolo di scomparire per sempre in qualche cavo delle onde o di cozzare contro qualche scogliera, cercando la costa che non si riusciva ancora a scorgere ma che doveva essere a poca distanza, guidato dalla ferrea mano di Sandokan, cui nulla avrebbe fatto torcer cammino, fiero di poter lottare su quei mari che chiamava suoi, di domare quelli elementi scatenati, di passare là dove era stato battuto il piroscafo quattro volte, e forse più, più grosso del suo legno.
- Ehi! - esclamò d'un tratto il Portoghese che si era avanzato fino al trinchetto. - Terra dritto l'asta di prua!
- Labuan! Labuan! - esclamò Sandokan che scattò in piedi come spinto da una molla.
- Approderemo? Ma non vedi, Sandokan, che la costa non offre rifugio? - Che importa? Marianna mi aspetta, Yanez; oggi cada il mondo, noi approderemo. - Ma il prahos? Si sfracellerà contro la costa e non so chi di noi si salverà. - Hai paura, Yanez? - chiese il pirata, la cui voce sibilava come il vento. - Tu sai che vicino a te non ho paura nemmeno del diavolo. - Sta bene: allora approderemo. Il prahos, spinto dal vento e dalle onde, si trovava a trecento passi dalla costa. - Paranoa! - gridò Sandokan. - Muovi dritto lungo la costa e guardati dai banchi. Poi, volgendosi verso i suoi tigrotti che lo miravano trasognati: - Voi, preparate l'imbarcazione e issatela fino alla murata. La lanceremo in mare. Che intenzione poteva mai avere il pirata? Voleva egli frantumare il prahos contro le scogliere della costa generando una catastrofe? I marinai, che non avevano mai avuto paura, si guardarono tuttavia in volto con ansietà; peraltro ubbidirono ciecamente e sollevarono a forza di braccia l'imbarcazione fino alla murata di tribordo mettendovi entro due carabine, munizioni, remi e viveri per parecchi giorni.
Sandokan si avvicinò al Portoghese, che guardava con ispavento quegli strani preparativi.
- Sali nell'imbarcazione, Yanez - gli disse. - Ma che vuoi fare, insensato? - Approdare a Labuan, a dispetto della tempesta e delle scogliere. - Ma tu vuoi annegarti? Sandokan per tutta risposta lo afferrò e sollevandolo come fosse un fanciullo lo depose nella imbarcazione. - Paranoa! - gridò egli dipoi, correndo a poppa. - Io debbo approdare a Labuan. Sta attento ora a quanto ti dirò. Quando ti darò l'avviso, vira di bordo e lasciati trasportare al nord finché la tempesta durerà. Sali al nord fino a che tornerà a calmarsi il mare, poi ridiscendi fino a queste coste, e va a gettare l’âncora a quel fiumicello che ti descrissi. Io ti aspetterò col Portoghese alla piccola palude.
- Bene capitano - disse il Dayako. - Ma voi?... - Approderò. - Vi lascierete la vita, capitano. - Taci, Paranoa. La Tigre della Malesia è sempre la stessa. Il pirata, deciso di affrontare tutto pur di giungere a tempo di strappare la giovanetta
dalle mani del lord e del baronetto, salì nell'imbarcazione. A cento metri di distanza dalla costa, si alzò in piedi afferrando un remo, mentre il Portoghese ne prendeva un altro. Un'onda gigantesca correva allora sul povero prahos che tentava di virare per presentargli la poppa. Gli capitò addosso come un lampo, sollevandolo fino alle nubi: s'udì uno schianto formidabile.
- Lascia andare! - gridò Sandokan che vide la murata sfasciarsi. - Vira! Vira!..
L'imbarcazione abbandonata a sé stessa fu portata via coi coraggiosi che la montavano. Quasi nel medesimo tempo il prahos virò di bordo fuggendo verso il nord.
- Arranca, Yanez, arranca! - gridò Sandokan che remigava disperatamente. - Approderemo a Labuan!
Un'altra onda capitò addosso e avvolse la piccola imbarcazione. - Per Giove! - esclamò il Portoghese. - Dove andiamo? - Arranca! Arranca! Andiamo a Labuan! - E l'urto?
- Zitto, guarda la costa.
L'imbarcazione dondolata spaventosamente s'avvicinava alla costa portatavi dalle onde. Percorse in meno di due minuti cinquanta passi: salì una montagna d'acqua, precipitò in un abisso poi avvenne un cozzo violento.
I due intrepidi sentirono mancarsi il fondo della scialuppa sotto i piedi. Mezza chiglia staccata dall'urto se ne andò.
- Sandokan! Sandokan! - esclamò il Portoghese, che vedeva la scialuppa affondare. - Tieni saldo, Yanez... La voce fu soffocata da un tremendo colpo di mare che avventossi contro di loro. La scialuppa fu sollevata; si dondolò un istante sulla cresta di un'onda poi tornò a toccare. Il controcolpo l'avventò contro la costa, spingendola fino ai primi alberi, contro i quali si frantumò. I due pirati rotolarono senza saper il come in mezzo alle sabbie del lido.